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Maestro Silenzio Edizioni
Sede: in ogni Cuore che lo accoglie
Sito: https://maestrosilenzioedizioni.blogspot.com/
Mail: maestrosilenzioedizioni@gmail.com
FB: www.facebook.com/MaestroSilenzioEdizioni/
Maestro Silenzio Edizioni nasce con il proposito di divulgare libri e
contenuti in genere, di alto valore etico e spirituale.
L'idea che abbiamo di noi stessi non ricalca esattamente strutture già esistenti, non siamo affatto una casa editrice, noi amiamo definirci più una CANTINA EDITORIALE .
Le cantine sono uno dei luoghi o dimensioni dove gli artisti e gli
artigiani progettano e creano le loro opere, sono luoghi magici che tra
disordine e ragnatele riescono a ispirare l'arte.
Luoghi dai quali molto spesso, crediamo, non sono mai uscite, non hanno mai trovato la luce, o in tutti i modi non hanno mai raggiunto il grande pubblico la maggior parte delle opere create dall'Uomo.
Ecco che per noi diventa un luogo sacro, un luogo verso il quale sentiamo di volgere, almeno noi, la nostra attenzione, sicuri che lontano dai riflettori potremmo trovare là sotto qualcosa di davvero bello, di emozionante, una favola, una vecchia storia, un'invenzione o un'immagine che sotto la polvere riesce nonostante tutto a dare sempre Luce.
Noi siamo questo: siamo la cantina, siamo l'autore e siamo l'opera scoperta
e trovata per 'caso' o comunque apprezzata da coloro che imbattendovisi
riescono a scorgere bellezza anche al buio, anche sotto la polvere, anche se
non c'è nessuno che si impegna in qualche modo a portarla nel mondo.
INTRODUZIONE
Questo testo
rappresenta la volontà di mettere insieme in un unico libro tutto o quasi il
risultato dei miei studi in un unico filo logico.
La
conseguenza prima di quella che potrebbe essere la mia comprensione è che:
Il male non
esiste: i potenti danno solo ordini ma ad eseguirli siamo noi popolo contro noi
stessi. Attraverso i ruoli sociali e le relative paure o convenienze, ubbidendo
a di fatto semplici ordini, ci auto infliggiamo tutto quello che poi
consideriamo il male.
Un percorso
spirituale, compreso, integrato e applicato veramente a tutte le nostre
manifestazioni, potrebbe essere l'unico vero scopo della nostra
esistenza.
Gli addetti
ai lavori, i personaggi popolari della scena alternativa (scienziati, filosofi,
ecc.), essendo molto competenti nella loro materia offrono al ricercatore un
tassello unico e fondamentale ma di un quadro complesso.
I tasselli
dunque sono tanti e classificabili in diverse materie e discipline.
A questa
realtà manca quindi una figura che
riesca a mettere insieme il tutto cercando di “unire i puntini” per poter
tentare di tirare le fila di un quadro enorme nel quale tutto è collegato.
Questo testo ne rappresenta il tentativo.
Molto di ciò che affermo sono dati oggettivi che ancora non hanno l’etichetta ufficiale di verità, informazioni oggettive presenti sul pianeta, vere o false che siano ma esistenti, altro sono mie opinioni o mie conclusioni tuttavia tutto insieme mostra una coerenza straordinaria.
Qui sotto i punti principali del percorso che propongo:
1) La nostra civiltà è stata creata a “tavolino” da un’altra civiltà di un livello evolutivo superiore. L’universo evolve a step quindi esistono diversi livelli evolutivi. L’evoluzione nel Cosmo è spirituale.
2) La civiltà che si è incaricata di dare inizio a questa nostra attuale civiltà ha creato sia il contesto o realtà di 3°D e i corpi che ospitano le nostre coscienze (anime) attraverso i quali stiamo facendo esperienza appunto in questa realtà di livello 3D. Le nostre coscienze sembra che siano state create insieme al pianeta dal subLogos di questo sistema solare ovvero il nostro Sole.
3) Tale livello evolutivo (3D) implica l’apprendimento delle seguenti leggi cosmiche:
- Amore verso tutto ciò che esiste
- Identificazione e appartenenza a un contesto molto più grande della realtà planetaria (reincarnazione)
- Abbandono o gestione delle paure
4) Siamo in prossimità della fine di questo livello evolutivo e ci stiamo preparando ad accedere al prossimo. Siamo aiutati da altri fratelli (ET) di livelli superiori in vari modi che garantiscono comunque il libero arbitrio. Siamo aiutati da questi a sorpassare le difficoltà per noi create da coloro che ci gestiscono fin dall’inizio. Entrambe le parti sono la totalità di una squadra che si occupa di aiutarci ad evolvere, collaborano e ci spingono nella stessa direzione anche se in modi che a noi ci sembrano opposti.
5) Siamo chiamati a conoscere il contesto e le vere origini di questa civiltà, abbiamo tutte le informazioni necessarie anche se ufficialmente occultate dal sistema dominante. Siamo chiamati ad apprendere, integrare e applicare le grandi leggi spirituali in tutti gli aspetti della nostra esistenza. Le grandi leggi spirituali sono a nostra disposizione da sempre attraverso i grandi maestri che hanno visitato la Terra nella storia. Siamo chiamati a smettere di identificarci in questa civiltà (disubbidire perché non è un nostro prodotto) e a scegliere istante per istante ciò che vogliamo, ciò che è giusto per noi, per gli altri e per tutto il contesto. Questo porterà automaticamente alla creazione di un nuovo paradigma di vibrazione compatibile con il livello evolutivo successivo. Chi ci sta aiutando ci verrà incontro e chi ci spinge (dolorosamente) smetterà perché non più necessario al momento della nostra totale comprensione. Ci ri-troveremo tutti insieme dalla parte di là.
PREMESSA
– LE OPINIONI
Uno dei problemi più grandi che ci
troviamo ad affrontare in queste epoche moderne, paradossalmente senza nemmeno
viverlo consapevolmente, sono le opinioni.
Già da questa introduzione, il lettore
avrà la possibilità di cestinare o di dare fiducia a un pensiero che potrebbe
essere innovativo.
In queste righe non voglio assolutamente
mettere in discussione il diritto all'opinione personale, diritto faticosamente
e talvolta sanguinosamente raggiunto nella storia.
Altresì sto proponendo un concetto e una
visione che credo possa andare oltre tale traguardo e non indietro o
contro.
L'enunciato iniziale è una frase logica e
credo inconfutabile:
“Le opinioni sono tante, ed è giusto che sia così ma la verità è una sola
quindi la maggior parte o addirittura tutti noi ci stiamo sbagliando.”
Ovviamente mi sto riferendo a una
specificità di argomenti, faccio alcuni esempi per chiarire:
Dio esiste o non esiste? Credo che
applicando il metodo scientifico, nessuno al mondo può dimostrare nessuna delle
due possibili realtà; su questo tema tutti abbiamo solo opinioni, ma se la
verità è una sola, in questo caso una è vera e l'altra no ma nessuno può
affermare di conoscerla in modo certo e assoluto.
Altro esempio: gli alieni esistono o non esistono? Idem come sopra.
Complichiamo un po' più le cose: gli alieni, ammesso che esistano, sono buoni o
cattivi?
Ecco che entriamo nelle opinioni. Già il
fatto se esistano o meno è un’opinione, almeno in confronto alla possibilità
oggettiva di dimostrarlo in modo certo ed assoluto, tanto è vero che ancora non
è ufficiale nessuna risposta. Sono buoni o cattivi? Chi crede che esistano è
ulteriormente suddiviso in almeno tre opinioni: sono buoni, sono cattivi, ci
sono sia i buoni che i cattivi. La verità non la conosce nessuno in modo certo
ed assoluto tanto più che simili valutazioni rientrano addirittura in possibili
interpretazioni, della realtà in esame, attraverso i nostri schemi culturali ed
evolutivi.
Continuando, la nostra complicatissima struttura del pensiero che determina gli
aspetti cardine di questa civiltà, sviscerata nel modo sopra indicato, si
presta tutta quanta ad essere soggetta a opinioni. La politica si basa su
opinioni e addirittura la moderna scienza si basa su opinioni che chiama teorie
che molte vengono poi date per vere anche se all'interno del mondo scientifico
stesso ci sono opinioni discordanti.
Da un'attenta analisi, sembra che moltissimi aspetti della nostra realtà, siano
ancora molto lontani dal poterli definire veri o falsi in modo certo ed
assoluto anche se esiste un potere mediatico che talvolta impone la propria
connotazione di vero o falso, su singoli argomenti, a seconda del vantaggio
politico o economico che sia. Tale imposizione poi viene accolta lentamente
dalle masse come verità certa e assoluta ma di fatto rimane un'opinione o una
teoria e questo fatto è confermato dalla discordanza di alcuni o spesso tanti
personaggi molto competenti di quel settore.
Credo che una verità certa e assoluta
abbia bisogno per diventare tale, l'unanimità dei pareri degli esperti, che
abbia bisogno di prove inconfutabili a 360° e che se esiste anche una sola
eccezione, significa che la regola non può sussistere.
Il nostro mondo non sta affatto
funzionando così.
Dare per vere delle congetture significa
di fatto bloccare ulteriori ricerche.
Mi voglio spingere oltre: credo che dal punto di vista ontologico, quindi
filosoficamente parlando, a questo livello evolutivo (spirituale) non sia
possibile oggettivamente accedere alla Verità certa ed assoluta. La ricerca
scientifica, ma non solo, il progresso del pensiero filosofico materialistico,
filosofico spirituale e il pensiero filosofico che si spinge nel tentativo di
coniugare i due aspetti, il massimo dei loro risultati arriva fino alla
scoperta di indizi o elaborazioni.
Ora, se su degli indizi si ricavano
forzatamente delle verità che comunque all'esame attento almeno qua e là fanno
un po' di acqua, non significa essere di fronte alla Verità. Le Verità sono
quegli approdi scientifici e/o filosofici che ci vedono TUTTI quanti d'accordo
liberamente e non attraverso imposizioni, e nei confronti delle
quali, tutti gli esperti concordano all'unanimità.
Anche di fronte a una simile possibilità,
dovremmo comunque tenere onestamente e filosoficamente in considerazione che
potremmo tutti sbagliarci. Credo che la nostra civiltà ne possa annoverare
pochissime di tali Verità. Se una branca di studio, trova all'interno di sé
stessa elementi in disaccordo, non possiamo in modo assoluto parlare di Verità.
Da un punto di vista spirituale, a questo
livello evolutivo, credo come affermato poche righe sopra, che non sia
possibile accedere alla Verità attraverso prove materiali con le quali possiamo
definirla certa ed assoluta.
Credo che dal punto vista spirituale,
siamo chiamati a elaborare indizi attraverso anche lo sviluppo di una parte
atrofizzata del nostro essere:
il Sentire.
Sembra che la realtà fisica non sia in
grado di fornire risposte oggettive certe ed assolute comprensibili al nostro
intelletto, e questo è un aspetto che sta emergendo attraverso la fisica quantistica.
Credo che alla Verità ci si possa arrivare
attraverso un'elaborazione intellettuale degli indizi in grande collaborazione
con l'aspetto atrofizzato del nostro essere, il Sentire.
Questo implica e significa fare un
passaggio evolutivo che ci vede andare oltre il mero sapere e la mera
conoscenza, ma che ci vede sviluppare una nostra abilità latente attraverso la
cooperazione dei due aspetti dove si raggiunge la Verità non attraverso prove
fisiche a noi esterne ma attraverso un'esperienza da dentro noi stessi.
In sintesi, elaboro intellettualmente gli
elementi fisici in collaborazione con il Sentire e cerco la Verità dentro di me
come esperienza e non come sapere. Questo è uno sviluppo del nostro essere che
ci permette di accedere a realtà superiori e se siamo inseriti in un disegno,
forse è per questo che non è oggettivamente possibile raggiungere la
Verità con prove fisiche certe e assolute.
C'è un altro aspetto importantissimo: questo nuovo, o per certi versi
antichissimo, modo di elaborare, funziona in una visione olistica della realtà
e non in una visione frammentata dei campi di osservazione.
Credo che ci si possa spingere in
direzione della Verità analizzando e mettendo in relazione tra loro una
moltitudine di informazioni, dati e quant'altro e sperimentarne quindi il
quadro che ne risulta.
La Verità potrebbe essere dunque celata
nell'intera trama della realtà, raggiungibile solo attraverso una visione e
quindi un'esperienza totale, olistica.
Ma c'è un altro fenomeno più popolare e richiamo le prime righe di questo
testo. Fin qui abbiamo visto come troppo spesso sono gli esperti stessi ad
essere in disaccordo tra di loro; questo dovrebbe essere un faro per noi che ci
occupiamo di altro, invece tutti noi abbiamo opinioni su tanti argomenti di cui
spesso conosciamo poco, si basano sul sentito dire, si basano su teorie
forzatamente date per vere e siamo tutti pronti a difenderle a tutti i costi.
Abbiamo opinioni proprio perché non abbiamo accesso alla Verità, se avessimo
accesso alla Verità le opinioni non esisterebbero, ognuno di noi potrebbe
sperimentare l'unica e sola Verità.
Alla luce di questo mi sembra chiaro che
sorpassare le opinioni sia una delle nostre sfide future.
Voglio raccontare un piccolo aneddoto:
Da almeno dieci anni in modo indipendente
e da autodidatta, ho fatto una approfondita ricerca di tutta la scena
alternativa, dai testi antichi, all'archeologia eretica, dagli ET al
complottismo, dai messaggi canalizzati ai grandi insegnamenti spirituali.
La mia ricerca, grazie al Web, è completa
e sono legittimato a credere questo perché nel continuare a cercare, ormai da
anni non trovo più niente che non conosca già, se non dettagli o aggiornamenti.
Ho di fronte una struttura completa che ovviamente non è sviluppata in
profondità a livello capillare ma mi dà comunque la possibilità di fare
esperienza del quadro intero.
Poco tempo fa, parlando di questi argomenti con una persona a me molto cara, ma
che so per certo che non conosce quasi niente di questi argomenti, mentre
esponevo un concetto, questa persona mi ha risposto che non la pensa come me.
In quel momento mi si è accesa una lampadina.
Questo episodio mi ha dato la possibilità
di mettere in luce una cosa importantissima. Fortunatamente sono riuscito a
rispondere subito nel modo giusto: "Mia cara, tu non conosci niente di
questi argomenti, se non attraverso un vago sentito dire, come puoi
confrontarti con me che anche se a livello dilettantistico sono molto informato
e come puoi affermare che non la pensi come me? Su cosa poggia la tua
convinzione di avere un'opinione che poi reputi diversa dalla mia?
Credo che prima di poter affermare che non
la pensi come me su questo argomento, dovresti conoscere almeno tutto
quello che conosco io, elaborarlo a tua volta e poi allora sì che potremmo
confrontarci." So che ha capito quello che volevo dire.
Ma il punto è un altro ed è il vero scopo
di questo testo: siamo divisi nelle opinioni, che troppo spesso poggiano sul
niente, sulla disinformazione, sulla mala-informazione, se non riusciamo a trascenderle
verso un pensiero unico, che poggia sulla possibilità di accedere alla grande
conoscenza disponibile per tutti, non imposto ovviamente ma al contrario nel
quale ci sentiamo uniti, ci ritroviamo uniti, basato sulle precedenti premesse,
dove ognuno ha la possibilità di fare esperienza della Verità dall'interno di
se stesso, credo che non ne usciremo mai da questo mondo falso e ipocrita,
almeno non a livello collettivo, perché attraverso la moltitudine delle
opinioni, ci ritroviamo dislocati, asincroni, scoordinati e per conseguenza
separati e ancora troppo spesso uno contro l'altro.
Questo scenario e questa condizione
permettono a coloro che sono sopra di noi, che invece sono molto uniti, di controllarci e di gestirci.
Dovremmo sforzarci di avere la capacità di
sospendere il giudizio, di sospendere la nostra opinione, di sforzarci di
poggiarla su una conoscenza il più possibile completa dei diversi argomenti sui
quali crediamo di averne una , sforzarci di farlo insieme avendo tutti molto
bene chiaro che la Verità è una sola e che quindi finché non sentiamo
tutti la stessa cosa significa che qualcuno si sta sbagliando e che quel
qualcuno potremmo essere proprio noi.
È uno sforzo collettivo che può e deve
poggiare sulla responsabilità e onestà individuale di pensare e parlare su basi
solide, sull'apertura mentale, sul considerare possibile tutto di fronte al
fatto oggettivo che del cosmo conosciamo pochissimo o addirittura niente, sul
dare fiducia ai pensatori alternativi che storicamente spesso si sono poi
mostrati degli apripista. Uno sforzo di abbattere gli schemi mentali indotti da
una cultura che bene che vada commette e ha commesso gravi errori, sui quali
noi popolo, poggiamo le nostre opinioni. Uno sforzo di ammettere che la Verità
non la conosciamo e che diventi il punto di partenza definitivo per la ricerca
di Essa, insieme, uniti e in ascolto reciproco.
Avere un’opinione è certamente un diritto
ma è anche una grande responsabilità.
Ho pensato che questa premessa potesse
essere utile e forse necessaria per continuare la lettura dei capitoli
successivi.
Capitolo 1 Alternativo a cosa?
Da molti anni ormai, studio la
nostra realtà attraverso tutta una serie
di argomenti e discipline denominate alternative perché non si accostano e non
ricalcano il "sapere" ufficiale umano il quale comunque, ed è un dato
oggettivo, trae verità che propone come assolute da settori di studio che
mostrano ancora molti dubbi, zone d'ombra e misteri. Gli studiosi più onesti
sanno che le cose stanno in questo modo e quanto meno vanno cauti nel considerare
il sapere umano oggi raggiunto, un patrimonio dal quale si possono trarre
verità assolute.
Ma ancor di più, ci si sta
accorgendo che non solo mancano molte risposte, addirittura mancano anche,
ancora, molte domande nel senso che la realtà percepita e mi riferisco a tutto
ciò che conosciamo o che crediamo di conoscere riguardo alle tre famose domande
"chi siamo, dove andiamo e che scopi abbiamo", ci addentra in una
ricerca che inevitabilmente collochiamo ad un livello cosmico e a quel livello
siamo talmente ignoranti che ancora non sappiamo nemmeno quali domande
formulare, cioè non siamo neppure arrivati al punto di avere formulato tutti
gli interrogativi possibili, figuriamoci le risposte.
Ecco che irrompe una riflessione:
ma se la scienza ufficiale sa, perché lo sa, che addirittura non abbiamo
nemmeno tutte le domande, perché quanto meno non ascolta chi propone teorie e ipotesi
alternative?
Già di per sé il concetto di
"alternativo" è assurdo perché ci si potrebbe chiedere: alternativo a
cosa?
Cioè: ipotesi scientifiche e
filosofiche che non ricalcano il modello ufficiale sono scartate a priori dalla
scienza ufficiale e considerate alternative in un'accezione negativa, ma se
abbiamo appena detto che addirittura ignoriamo molte domande, come possiamo
scartare percorsi di studio e di ricerca che ancora non abbiamo sondato
ufficialmente?
Il problema del concetto di
"alternativo" emerge perché la scienza ufficiale ha chiuso dentro un
recinto un bagaglio di informazioni o meglio una linea di pensiero
meccanicistica che propone come "il percorso di studio giusto" e
tutto ciò che non vi rientra è considerato alternativo (inutile, sbagliato e
talvolta da combattere energeticamente).
Il problema è che dentro quel
recinto vi sono molte zone d'ombra che non trovano risposta, e che vengono
semplicemente classificate inspiegabili.
Molti di questi aspetti irrisolti
potrebbero averla invece, una risposta coerente, valutando la questione con ipotesi
che stanno fuori da quel recinto, straordinarie.
Ma qualcuno o qualcosa ha deciso
che certi percorsi di studio non si devono fare.
Quindi il concetto di
"alternativo" si contrappone a una linea di pensiero chiusa che non
produrrà mai la totalità delle risposte che cerchiamo proprio perché non vede
al di fuori del suo recinto, come se del cosmo si conoscesse già tutto. (o non
vuole vedere)
Quindi da un punto di vista
filosofico, l'ostacolo è creato dall'esistenza di quel recinto ed è la sua
presenza e ancor di più il fatto che viene ritenuto la "normalità" a
far sì che studi e ipotesi molto più allargate vengano definite con accezione
negativa "alternative".
Ma al di là dell'accezione in sé,
a mio avviso, se ci fosse una linea di ricerca unica, aperta, onesta,
intelligente e capace di valutare oggettivamente campi di ricerca che non
rientrano in una visione meccanicistica dell'esistenza (infatti del cosmo non
conosciamo praticamente nulla e se questo divenisse il nostro punto di partenza,
dovremmo considerare possibile tutto), e ascoltando le ipotesi di emeriti
scienziati che stanno allargando le loro visioni, verrebbe a cadere il concetto
in sé di alternativo perché è un concetto che implica una separazione di due
aspetti.
Non è cambiato molto, nella sostanza,
dai tempi in cui chi non si omologava al pensiero dominante veniva dichiarato
eretico con tutte le conseguenze che conosciamo.
Per fare un esempio, la teoria di
Darwin è considerata da lui stesso una mera teoria, ma la scienza vi ha basato
sopra una verità dogmatica e assoluta e non ascolta branche della scienza
stessa (geologia, paleontologia, archeologia ecc.) che quanto meno tentano di
sollevare dei dubbi sufficienti a ridimensionare tale teoria, appunto a
semplice teoria.
Il problema è che se l'umanità
considerasse la teoria di Darwin una semplice teoria, sarebbe autorizzata a
tenerne in considerazione parallelamente altre, le quali, ognuna di esse, non
avrebbe la pretesa di diventare verità assoluta, perché sarebbero solo teorie ma
la spinta a ricercare e a studiare non si arresterebbe, almeno ufficialmente,
così come è avvenuto attraverso la trasformazione della "teoria" di
Darwin in "verità assoluta", influenzando e
indottrinando nella direzione falsa e sbagliata, milioni di giovani studenti in tutto il mondo che diventeranno poi forti sostenitori di qualcosa che non ha basi sufficienti per essere "certezza".
La ricerca si è fermata perché abbiamo scioccamente deciso che finalmente avevamo capito come stavano le cose anche se molti studiosi si sgolano per dire che non è così e dicono anche che, come verità assoluta, la "teoria" di Darwin, fa acqua da tutte le parti e che quindi è a tutti gli effetti solo una teoria.
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