“Chiedete e vi sarà dato,[…] bussate e vi sarà
aperto”. È tempo di essere riconosciuti, non di nascondersi, non di fuggire.
Il 6 gennaio 2026 invierò nuovamente via PEC, come
sollecito, la richiesta di secessione individuale rivolta al Ministero
dell’Interno e alla Prefettura della mia provincia.
È una continuazione della Denuncia depositata e
resa pubblica lo scorso luglio: un atto filosofico, morale e spirituale prima
ancora che giuridico.
Negli ultimi mesi questa iniziativa ha iniziato a
muovere attenzione e domande. Due articoli sono già usciti su Altrogiornale,
uno dei quali include un’intervista approfondita sulle motivazioni che ne
stanno alla base. (Link allegati)
PERCHÉ IL 6
GENNAIO?
UN INVITO PER
CHI SENTE LA STESSA URGENZA
A partire dal 6 gennaio 2026 la richiesta sarà ripetuta ogni tre mesi.
Invito chi si riconosce in questa visione a unirsi,
ognuno per sé, in piena responsabilità individuale.
Non sto cercando di fondare un nuovo movimento, né una struttura di
qualsiasi tipo.
Non ci sono “leader” né gerarchie. Io porto avanti questo atto per me, chi
si unirà a questo invito, lo farà per sé, quindi sarà semplicemente la somma
dei singoli a diventare forza collettiva.
PERCHÉ NON
FUGGO?
Molti tentano di uscire dal sistema attraverso movimenti di
autodeterminazione, nuovi assetti giuridici, comunità separate, strutture
parallele o addirittura creano nuovi culti religiosi attraverso i quali cercano
riparo. Ma ogni fuga è implicitamente un riconoscimento del potere che diamo al
Potere stesso come sottomissione.
Ogni sottrazione è un’ammissione di inferiorità. Ogni nuova “regola
alternativa” è un’altra catena.
Non sono più interessato ad auto determinarmi libero, perché credo
che non sarò riconosciuto. Credo che sia un atto privo di fondamenti filosofici
e spirituali, (vedi il manifesto L’ALTERNATIVA) quindi contro il sistema. Il sistema non
riconosce ciò e questo crea molti problemi. Io pretendo di essere riconosciuto
per quello che sono, perché in LEGGE NATURALE sono già libero, non mi serve un
nuovo documento che lo attesti, l’unica cosa che occorre è che il sistema mi
riconosca.
Questa iniziativa nasce infatti su un presupposto diverso: è il Sistema
ad essere in disonore verso la vita, gli esseri umani, gli animali e
l’ambiente. Occupa il 99% dello spazio fisico indebitamente, quindi perché devo
essere io quello che si deve ritirare?
Non sono io a dover lasciare spazio al sistema. È il sistema che deve
riconoscermi, non come una minaccia ma come un esempio perché anche se non sono
prefetto, sono consapevole di essere pronto per vivere in assoluta
responsabilità. Voglio il mio Spazio Naturale, gli aspetti tecnici e pratici
saranno da discutere e da negoziare. So che parlo a nome di moltissimi.
Tutto ciò implica il riconoscimento e l’applicazione della LEGGE NATURALE.
Questo non è l’obiettivo più alto. È l’unico accettabile.
CHE COSA
RAPPRESENTA QUESTO ATTO
Questo non è un gesto contro qualcuno. È un gesto per sé stessi.
È l’inizio di un dialogo nuovo con le istituzioni e con la società.
Un dialogo, credo, mai tentato in questa forma. Sono sicuro che alla lunga
produrrà effetti e sorprese perché è animato da una nuova energia, forse
proprio quella che l’Universo stava aspettando.
Potremmo diventare, non solo una voce consistente verso le Istituzioni a
cui ci rivolgiamo, ma potremmo anche diventare un evento, una manifestazione
sociale che può prendere visibilità anche attraverso i media, sia quelli
alternativi che quelli ufficiali. Tutto ciò deve creare un'attenzione sociale,
collettiva su questa delicata, importante iniziativa filosofica, morale,
spirituale perché è giunto il momento che l’umanità capisca che una parte di
essa non può più aderire e partecipare a questo paradigma. Se dovessimo diventare
milioni succederà per forza qualcosa.
Sono sicuro che prima o poi questa richiesta verrà accolta — anche solo in ascolto — e si aprirà una possibilità mai contemplata prima: quella di due forme di umanità che coesistono nella stessa realtà, libere da reciproche imposizioni. Perché i tempi sono maturi e forse... qualcuno ci sta aiutando. Ognuno raccoglierà il proprio raccolto.
Questo non è un traguardo. È il punto zero. È il riconoscimento filosofico
e spirituale di un nuovo popolo. Dapprima da parte di noi stessi verso noi
stessi, una nuova autoconsapevolezza o se non nuova, che sta per radicarsi, matura
e pronta a manifestarsi, pronta a interfacciarsi con le istituzioni.
Dopo deve essere riconosciuta da parte della collettività e dalle Istituzioni,
e devono accettare questa differenza semplicemente perché esiste, ne devono
prendere atto. Glielo stiamo comunicando pacificamente, con modalità
all’altezza della nostra consapevolezza.
Qualcuno potrebbe dire: Oddio la secessione! E adesso come facciamo?
Come poter organizzare una secessione non so, cercherò di ottenere un
dialogo poi vediamo. Sicuramente l’obiettivo più importante a questo stadio è
la profonda presa di consapevolezza di questa incompatibilità. Non può che
essere un punto di partenza potente, energetico, spirituale.
Tutto ciò che sto proponendo è semplicemente una spaccatura nella realtà,
come direbbe Jodorowsky. Eventualmente, in una fase successiva, uno step 2,
eventuali caratteristiche, aspetti pratici e tecnici di una eventuale
convivenza con due diverse tipologie di umanità, saranno da concordare e da
negoziare. Questo parte dal presupposto che le istituzioni e i governi, dalla loro
istituzione o proclamazione, non hanno mai tenuto in conto che anche un solo
individuo avrebbe potuto non accettare di riconoscersi in tutto ciò.
Ad oggi il sistema si dirige verso una direzione che molti individui non
condividono più e hanno il diritto in LEGGE NATURALE di dissociarsi. Ecco che
su queste basi, una reale secessione, deve trovare un accordo nel quale deve
essere garantita un’integrazione sostenibile sotto tutti i punti di vista, non
uno scarto verso situazioni indigenti o miserabili.
Ci saranno sicuramente difficoltà tecniche ma queste non devono essere un
deterrente per approcciare al nostro riconoscimento, sempre partendo dal
presupposto che è il Sistema ad essere in disonore e contro natura.
Le istituzioni devono aprire una porta al dialogo altrimenti è una
implicita ammissione di operare contro la LEGGE NATURALE
PERCHÉ CHIEDERE?
Perché siamo inattaccabili. Il Potere da sempre
attacca chi lo attacca. Se noi Chiediamo, il potere non attaccherà ma risponderà.
Qui sta la grande differenza con tutto ciò che si è tentato di fare finora:
chiedere è un atto di umiltà profonda. Questa è una dinamica allineata alle
Leggi Spirituali come la Legge di Attrazione: difesa e attacco
sono la stessa energia che si auto attrae, possiamo e dobbiamo trascenderla. Non
è sottomissione, al contrario è gentilezza consapevole. È l’accettazione dell’esistenza
di un Sistema che nasce migliaia di anni fa del quale ignoriamo scopi e
significati. È il tentativo di comprendere ciò attraverso gli insegnamenti
spirituali che aprono all’accoglienza invece di chiudersi nella fuga o nel
contrasto. È il riconoscimento del suo potere enorme e dell’influenza che ha su
questo pianeta, ma tutto questo non è accettazione, è trascendenza. Chiedere di
dissociarsi non è sottomissione, è rispetto verso qualcosa che potrebbe essere
diverso da ciò che crediamo e che soprattutto non è un nostro prodotto. (Puoi
approfondire con i miei saggi: Il mondo in cui viviamo e Genesi
Inversa) Chiedere potrebbe essere proprio la chiave per uscirne, insieme,
manifestando una vera e nuova versione di Essere Umani che dimostrano di aver
compreso le regole del gioco. Opporsi, giudicare, fuggire e mettersi contro,
non produce risultati, ormai dovrebbe essere chiaro. Ecco che mettiamo in
pratica le parole del Maestro che forse erano un messaggio per noi oggi: Chiedi
e ti sarà dato. Credo che cambiando Energia verso il potere potremmo
scoprire la sua vera Natura non come carnefice ma come Maestro. Noi in questa
nuova manifestazione potremmo dimostrare di aver superato un esame.
PERCHÉ NON CREARE UN NUOVO MOVIMENTO POLITICO?
La politica per sua natura, anche in una utopistica versione sana e non corrotta, segue le logiche della competizione. Bisogna vincere, quindi qualcun altro deve perdere. Eventualmente, una volta vinto si ha il potere di cambiare le cose ma siamo sempre al solito punto: una parte di elettori o di umanità non sarà contenta perché la sua idea sarà diversa e se davvero avessimo il potere di cambiare le cose, per una parte di umanità sarebbe un’imposizione. Tutto ciò è una perpetrazione di energie basse. La politica, le istituzioni come anche il denaro, non avranno posto in una versione evoluta di questo mondo, semplicemente cerco di connettermi con quello che credo sia il vero futuro. L’unico vero obiettivo è un’Anarchia Spirituale (anarchia significa senza padrone/autorità, non senza regole) dove la responsabilità individuale deve essere il vero e unico valore per un vivere sano e pacifico (che tra l’altro questo mondo non raggiunge nemmeno con regole rigide e punizioni). Una parte di umanità è già allineata con questa Responsabilità pertanto non può accettare di vivere in un mondo dominato da chi ancora non l’ha raggiunta. Se le soluzioni non saranno facili non significa che questa nuova Voce Consapevole e Responsabile non debba essere ascoltata, al contrario potrebbe indicare una strada sana per tutti.
COME PROCEDERE
Chi desidera partecipare troverà informazioni, confronto e aggiornamenti
nel gruppo Telegram:
"Chiedete e vi sarà dato" (t.me/+-dpChrE1eRsyOWM0) dove
potrete trovare La DENUNCIA originale, Scaricabile dalla scheda del
libro IL MONDO IN CUI VIVIAMO, l’intervista e la mia nuova “Richiesta di
secessione” (Fac-simile) a cui potrete ispirarvi liberamente. Suggerisco che ognuno
dovrebbe elaborare la propria richiesta, con la sua energia, così dimostriamo
anche di dare fine al regime dei protocolli. Suggerisco anche che a ogni invio sia
allegata la DENUNCIA.
Possono aderire anche tutti gli autodeterminati perché è un’azione che non
contrasta con il loro percorso.
Conclusione
Non esiste rivoluzione più potente di un
individuo che non chiede permesso per essere sé stesso.
Il mondo non cambia quando nasce un nuovo potere.
Il mondo cambia quando nasce una nuova consapevolezza.
Il 6 gennaio 2026 inizia un passaggio. Non
collettivo. Non politico. Interiore. Irreversibile. Pubblico.
Davide Ragozzini
Autore de La Denuncia
Link:
La
DENUNCIA è scaricabile dalla scheda del libro: IL MONDO IN CUI VIVIAMO
Gli articoli su Altrogiornale:

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