L’ALTERNATIVA
L’autodeterminazione è un diritto
dei popoli sancito dalla costituzione eppure la sua diretta conseguenza, la
secessione, è assolutamente proibita tanto che addirittura regioni come il
Veneto non riescono ad ottenerla, figuriamoci un piccolo gruppo o peggio ancora
un individuo. Bhé, in tutti i modi non sarebbe un passaggio semplice, forse lo sarebbe
relativamente per una Regione, soprattutto se le sue intenzioni fossero di
accorparsi a un altro stato già esistente, ma un piccolo gruppo o un individuo
avrebbero comunque delle difficoltà “tecniche” di vario tipo che sono facilmente
immaginabili e non occorre qui elencarle.
Le eventuali difficoltà non
dovrebbero essere comunque un deterrente per accogliere un malcontento sociale
anche solo di un individuo, almeno da un punto di vista ideologico e filosofico,
perché il NO delle istituzioni non arriva dalle difficoltà ma da una chiara e
palese impostazione dispotica. Per l’appunto non si è mai sentito parlare,
almeno a me non risulta, di una ricerca di eventuali soluzioni alle eventuali
difficoltà giuridiche e sociali verso una secessione, il No invece arriva a
monte e questo implicitamente dichiara un evidente stato di “dittatura” mascherato
da “democrazia”, una definizione che sempre più sta perdendo il suo originale significato
semantico.
Il problema di questa analisi
tuttavia è che non può e non deve fermarsi a questo livello, almeno non per
individui che sono già alla ricerca di significati profondi e spirituali dell’esistenza.
L’integrazione di molti aspetti filosofici e spirituali devono per forza dare
un’interpretazione diversa alla situazione e alla natura del Sistema, certo,
non nella sua struttura evidente ma sicuramente nei sui scopi e significati.
È oltremodo possibile andare oltre
ciò che vediamo e percepiamo.
L’azione OPPT 1776, (2012/13) ha
aperto un varco enorme nell’analisi oggettiva dei sistemi dominanti. La “Sentenza”
che ne deriva ha smascherato ufficialmente e legalmente, all’interno del
diritto positivo universalmente riconosciuto, una frode contro il genere umano
perpetuata da tutte le istituzioni occidentalizzate, a partire almeno dalla Bolla
papale di Bonifacio XIII (1302)
Ecco che abbiamo la risposta alla domanda:
Perché il Sistema non permette nessuna secessione?
Per le azioni di Autodeterminazione
esistenti, come ad esempio NOIÉIOSONO, che si sono sviluppate sopra e dietro l’azione
OPPT 1776, la “Frode” è il punto di partenza. Ma questo implica un livello
basico che ignora la ricerca dei significati cosmici di un sistema che va
avanti almeno da 700 anni.
Con tutto il rispetto ma per individui
così allenati a cercare risposte oltre il “velo”, la “Frode” dovrebbe essere
solo il punto di partenza, il primo step per comprendere, nel risveglio, la struttura
in cui siamo immersi, la Matrix ma è oltremodo doveroso cercare di spingersi
oltre nella ricerca anche dei suoi veri scopi e dei sui più profondi significati
spirituali.
A quanto mi sembra nella mia
diretta esperienza, frequentando questi ambienti ormai da anni, che ritengo in tutti
i modi l’Avanguardia del pensiero umano, sono molto diffusi e largamente accolti
molti principi spirituali, sono argomenti decisamente posti alla base di tutto
ciò che producono i movimenti teorici di autodeterminazione, eppure paradossalmente,
nelle azione pratiche, di fatto, l’unico punto di partenza condiviso è la Frode
che pone gli individui autodeterminati in una condizione di difesa e anche di vittima
del Sistema.
Dal mio punto di vista, come ho già
cercato di spiegare, si può e si deve andare oltre tanto che la risposta
possibile dell’Autodeterminazione potrebbe diventare completamene opposta o comunque
profondamente diversa su basi spirituali applicate e molto più allargate.
In tutti i modi credo che la
ricerca sia appena iniziata e costituire delle Azioni di autodeterminazione,
non conoscendo affatto, perché nessuno può affermare di conoscerli, i grandi
Scopi e i profondi Significati Spirituali di questo livello evolutivo, del quale
la struttura del Sistema Dominante ne è solo uno strumento, sia decisamente
prematuro nonché catastrofico.
In altre parole credo sia molto più
saggio cercare prima di comprendere più a fondo possibile, poi dare la risposta
più allineata possibile a tale tentativo di comprensione. Non c’è dubbio che
siamo chiamati a dare una risposta al disagio sempre più dilagante, ma questo
implica che sia una Riposta Responsabile a una enorme struttura che probabilmente
è iniziata ai tempi de Sumeri.
(Il mio Saggio GENESI INVERSA)
Detto ciò qui di seguito espongo la
mia personalissima analisi che sfocia anche in una possibile forma di autodeterminazione
che è allineata al mio attuale livello di comprensione:
Presupposto 1: Non conosco IO SONO
Presupposto
2: Non conosco il contesto, il Potere e i suoi
significati spirituali, ne ho solo una vaga idea attraverso la sua
manifestazione (come una punta dell’iceberg)
Presupposto
3: Abbiamo scelto di incarnarci in questo corpo, in questo tempo e in questo
paradigma, siamo parte della responsabilità, siamo cocreatori di questa realtà di
cui ignoriamo i sui significati, li possiamo solo intuire.
Presupposto
4: questa epoca è un tempo di transizione, c’è una sovrapposizione di due mondi
i quali uno lascia il posto all’altro dunque sono inevitabilmente presenti
paradossi e compromessi. Questo suggerisce anche un parallelismo di azioni, di
documenti, di interpretazioni e approccio al dialogo.
Presupposto 5: oltre la vera
essenza di IO SONO (Anima) tutto il resto è una costrizione, il paradigma, la società,
il lavoro. Tutta la struttura culturale. Anche il corpo fisico è una
costrizione per IO SONO perché esso ha bisogni e necessità biologiche che non appartengono
a IO SONO. (ha fame, ha freddo e IO SONO è costretto a soddisfare tali bisogni)
Abbiamo già trasceso l’identificazione con il corpo fisico affermando ormai che
IO SONO non è il copro fisico in cui alberga.
IMPORTANTISSIMO: IO SONO ha scelto
queste costrizioni prima di incarnarsi con lo scopo di poterle trascendere. Tutto
quello che IO SONO vive e sperimenta in questa dimensione, in questo campo, in
questa esperienza è stato scelto da IO SONO per conoscere e sperimentare se stesso.
Tutto
il campo e tutta l’esperienza compreso il Sistema sono al servizio di IO SONO
per conoscere se stesso. La prima cosa da fare dunque è accettarle come un
gioco assolutamente affascinante e innocuo per IO SONO Eterna Essenza
incarnata, alla stregua di una scuola difficile ma stimolante.
Presupposto 6: Questo paradigma è
portato avanti dal basso. Tutt’altro che un dettaglio, tutt’altro che
un’opinione ma un fatto incontestabile e inconfutabile. I potenti, dei quali
ignoriamo origini, intenzioni e i loro significati, (presupposto 2) danno
ordini ma ad eseguirli è il popolo, siamo noi, in tutti i ruoli che occupiamo.
Il problema dunque, ammesso che lo sia (non credo), è il popolo, non i potenti
perché al nostro stadio di comprensione, visto questo importantissimo aspetto,
potremmo tenere in considerazione l’ipotesi che il vero regista potrebbe essere
Dio in persona che dà ordini per vedere fino a che punto ci tormentiamo a
vicenda. Io credo in questo attraverso la mia ricerca decennale che prende
forma in due saggi: “Il mondo in cui viviamo” e “Genesi Inversa”. L’implicazione
di ciò è enorme perché primo, ribalterebbe l’interpretazione e la percezione
del Sistema. Secondo, l’azione individuale del risvegliato potrebbe avere
un’energia opposta a quella che si viene a manifestare in una forma di difesa o
di emancipazione contro una frode ecc.
L’applicazione diventa una
risposta. La domanda è il sistema stesso che ce la pone. Rispondere non è
un’azione a difesa, semplicemente è rispondere conoscendo la risposta. La risposta implica cercare di integrare, il
più possibile, tutti i precedenti presupposti. Dobbiamo trovare un punto di
incontro tra tutti i presupposti e il desiderio di uscire dal sistema. Un po’
come se avessimo accettato di partecipare a un gioco in cui ci hanno chiusi
dentro una gabbia e noi vogliamo cercare di uscirci da soli. È una dinamica che
crea evoluzione perché implica ricerca, studio, responsabilità, apertura e spinta
verso il nuovo e verso il futuro in una realtà enormemente più allargata basata
sull’amore, la gratitudine, l’accettazione e la coerenza.
La risposta potrebbe essere:
“Chiedere e ci sarà dato”, non PRETENDERE perché andrebbe contro ai
presupposti, per primo al 3 e poi a tutti gli altri. Chiedere è umiltà. Il “che
cosa” chiedere implica risveglio, conoscenza, accettazione e responsabilità.
Tale Risposta, intesa come azione
di risposta al Sistema Dominante, quindi diventa anche un’azione utile a
divulgare la verità dell’azione OPPT 1776 perché ogni volta che chiediamo al
sistema la nostra uscita e suoi motivi, ci confrontiamo con quella parte di popolo
che ancora gli ubbidisce, i Facenti Funzione (Giudici, funzionari, forze dell’ordine
ecc.). In quel momento possiamo interagire e dare loro le informazioni circa la
verità facendo così anche divulgazione. Questo in parte viene già fatto dalle
attuali forme di Autodeterminazione.
Qui di seguito espongo la mia personalissima
forma di Autodeterminazione che è coerente con il percorso da me già fatto finora,
gli studi e i libri chi ho scritto in merito. Tengo a precisare che la Frode
diventa per me irrilevante perché io non mi riconoscevo nel sistema già molto
prima di conoscere OPPT e non mi riconoscerei nel sistema anche se non fosse in
Frode quindi anche se fosse legittimo perché in tutti i modi è un paradigma
contro natura nei suoi obbiettivi economici che presuppongono uno sfruttamento indiscriminato
delle risorse, il denaro, il lavoro ecc.
IO SONO deve chiedersi chi è IO
SONO. È la prima domanda dalla quale parte tutto. La risposta di io sono è che io
sono non conosce IO SONO. io sono ha provato quindi a capire cosa ha vissuto finora
io sono che possa dare l’idea più vicina di chi sia IO SONO. Il Bosco.
IO SONO è il bosco, è l’unica dimensione in cui io sono si è sentito vero,
vivo, felice. io sono è andato in profondità cercando di conoscere IO SONO. Dal
punto di vista incarnato, quindi molto limitato, comunque emerge questo: IO
SONO è il bosco e desidera tornare al bosco o alla sua energia, nudo senza
nessuna costrizione materiale corporale, culturale energetica. Questo è l’unico
scopo e intento di IO SONO
Tutto il resto è una costrizione, che
è stata scelta da io sono ma che io sono deve trascendere per arrivare a IO
SONO. Se fosse possibile semplicemente spogliarsi di tutto e andare nel bosco
dove “non si muore dopo tre giorni ma si VIVE per tre giorni” *, io sono, per
trovare IO SONO, lo farebbe.
È possibile ma io sono non ne ha il
coraggio e lo ammette e per questo chiede scusa a IO SONO e questo è il primo Atto
di io sono per riconciliarsi con IO SONO.
Tuttavia
forse non è mancanza di coraggio ma l’accettazione di ciò che io sono ha scelto,
prima di incarnarsi, di fare esperienza, cioè costrizioni da trascendere
dall’interno dell’esperienza incarnata. Accettando dunque tutto ciò come una
scuola o un’esperienza funzionale.
ACCETTAZIONE.
io sono accetta le costrizioni ma le trascende per riconoscere e ricongiungersi
con IO SONO.
Tutto
ciò che sta nel mezzo tra la finzione giuridica e IO SONO BOSCO, io sono non lo
accetta più perché rappresenta la non integrità, cioè tutti i livelli di 99% che
non sono il 100% assoluto (concetto buddhista). Tutto ciò che sta nel mezzo è
finzione nella costrizione perché, seppur a livelli diversi (Autodeterminazione,
Universal Pass, Insegne ecc. ) vivendo sempre in questo paradigma si continua
la finzione nella costrizione perché qualsiasi esperienza, anche la più
alternativa al sistema, è sempre una costrizione dentro al Sistema e tutto ciò
è l’opposto di IO SONO BOSCO assoluto. Ripeto, seppur a livelli diversi dalla
finzione giuridica che ignora o che vuole ignorare IO SONO perché ogni livello
di risveglio non sarà mai integrità assoluta, il 100% perché questo è
rappresentato solo da IO SONO BOSCO.
La seconda domanda che io sono deve
porsi è cos’è il contesto, il Potere e i suoi significati spirituali. Non si
può partire dalla semplice analisi che il sistema è in frode, condizione
assolutamente vera e provata ma assolutamente non completa quindi non può
essere considerato il punto di partenza. Il punto di partenza è la domanda di
cosa effettivamente È il contesto perché dal punto di vista di io sono è
un’informazione ancora sconosciuta. Il Piano Divino e i suoi significati sono
dietro un velo voluto dal Piano Divino stesso accettato da IO SONO prima di
iniziare il gioco e io sono è chiamato sotto sua volontà e responsabilità giocarci
e a trascendere. Prima di agire contro, sopra o al fianco del sistema bisognerebbe
almeno assumersi la responsabilità di aver fatto ricerche per averne un’idea il
più possibile verosimile e gli elementi per tale risultato esistono già, celati
ma non nascosti, e sono frammentati nel patrimonio culturale millenario
dell’umanità. (Vedi i miei libri)
Non
si può giocare senza almeno essersi chiesti cosa sia il contesto e i suoi
significati perché è parte fondamentale del gioco. Solo l’atto di domandarselo,
in una ricerca seria e approfondita, può portare a risposte che possono
rappresentare solo ipotesi, non conoscenza, ma che tali ipotesi possono
risuonare verità che individualmente si possono accogliere responsabilmente. Al
di là di un possibile risultato vero, verosimile o sbagliato, ci si può
comunque assumere la responsabilità di aver provato ad avere un’idea molto più
ampia che venga posta comunque prima della semplice analisi che afferma che il
sistema è in frode perché i presupposti e i significati sono oltremodo più
vasti. Tutto ciò potrebbe rappresentare un approccio completamente diverso, una
condotta e un comportamento diverso in altri tipi di Autodeterminazioni.
Potrebbe maturare azioni che siano più consone al raggiungimento della verità,
se raggiunta, o più consone alla consapevolezza di NON conoscere la verità e
ognuno si assume la responsabilità delle proprie azioni sulla base di quello
che conosce o che crede di conoscere o di ciò di cui ci si assume la responsabilità
di credere di conoscere, di aver capito o di aver intuito. La risposta di io
sono al contesto in questo caso assomiglia il più possibile, entro i limiti
oggettivi, alla risposta che potrebbe dare IO SONO.
Es.
Se mi portano via la macchina e ne compro un’altra perpetuo la finzione nella
costrizione e sposto l’appuntamento con IO SONO. Se invece ho capito il gioco e mi lascio
piano piano portare via tutto da loro fino ad arrivare al bosco, può essere una
strada verso l’integrità ma è una strada in cui 1 delego, 2 vivo tensione e
sofferenza disagio e poca dignità. Tanto vale, se abbiamo capito lo scopo del
gioco, è spogliarsi spontaneamente e autonomamente nella consapevolezza di
tutto ciò e andare nel bosco ignorando tutte le costrizioni, per prime quelle
imposte dal corpo fisico che deve lui mangiare e coprirsi e a seguire tutte le
altre, materiali e culturali.
*Il
corpo sopravviverà diciamo tre giorni e si dirà che si muore dopo tre gironi,
in realtà dal punto di vista di IO SONO avrà vissuto nel corpo fisico per tre
giorni e poi questo se ne andrà ma IO SONO rimarrà nel bosco
Ecco l’alternativa. Se sono
inserito in questa finzione giuridica nella costrizione ci deve per forza
essere un significato che ho accettato prima di iniziare il gioco. (maestri
anziché carnefici) L’obbiettivo è tornare a IO SONO BOSCO ma con l’Atto di
scusa da io sono verso IO SONO si dichiara di non essere pronti e questo è
legittimo. Anche perché la cultura dominante si è lentamente spostata nei
secoli in direzione opposta a tale dimensione quindi è sempre più difficile,
non siamo più purtroppo ai tempi di Thoreau.
Si torna ai presupposti iniziali: sono due mondi in sovrapposizione e
accolgo questo prendendone atto e mi allineo a questa frequenza. io sono ha
scelto di vivere tutto questo.
Vivo all’interno della finzione giuridica
nella costrizione, che è lo stato iniziale che devo innanzi tutto accettare
come scelta da me fatta. Visto che tutto ciò che sta nel mezzo tra finzione nella
costrizione e IO SONO BOSCO non mi interessa, visto che diventare IO SONO BOSCO
è troppo difficile o forse troppo prematuro perché ora devo vivere questo,
partecipo al sistema e in ogni atto inserito nel sistema e per il sistema,
affermo e ratifico che io sono/IO SONO BOSCO agisce sotto costrizione e per
ogni atto Chiede (non ordina) di essere esonerato con una Richiesta di
Cortesia. (PEC alle istituzioni che mi cercano)
Tale strumento implica molte cose:
vivo sereno e in pace che non è poco. Mi dò il tempo di continuare la mi ricerca
su chi sia IO SONO e cosa sia effettivamente il Sistema. Scarico la responsabilità
sul sistema e sui suoi operatori. Faccio informazione ogni volta che invio
PEC. Non accolgo altre forme di costrizione perché qualsiasi tentativo di Autodeterminazione,
se poi comunque rimango nel sistema anche se a livelli sempre minori, sono
comunque forme di costrizione in confronto al 100% assoluto BOSCO.
In altre parole in questo mondo non
ci voglio vivere nemmeno da autodeterminato, perché sarebbe comunque un risultato
incompleto dal punto di vista di IOSONO BOSCO. Tanto vale che ci vivo al meglio
assumendo comunque tutte le mie responsabilità come quella di scaricare la
responsabilità a chi gli appartiene.
Vantaggi:
1 partecipo sotto costrizione ma ovunque ne ho
possibilità dichiaro e ratifico i miei intenti di non volere mantenere il
sistema che non riconosco e nel quale non mi riconosco e affermo a gran voce la
mia assoluta intenzione di vivere in LEGGE NATURALE, l’unica che riconosco come
assoluta, divina e alla quale mi allineo in assoluta responsabilità illimitata
nel rispetto e nell’amore di tutto ciò che esiste. La mia intenzione è che la
mia energia sottratta, condizione questa che paradossalmente ha scelto IO SONO,
scelta che devo onorare, mi venga restituita e mi attivo responsabilmente per
questo obbiettivo inviando PEC informative o fatture.
2 attraverso PEC (dove spiego tutto il
percorso logico, legale giuridico spirituale ecc.) e fatture al MEF, faccio
consuetudine, divulgazione e libero me stesso dalla responsabilità nella
consapevolezza che sono due mondi che si stanno accavallando e le azioni devono
essere in parallelo. Visto presupposti
1, 2, 3, 4 e soprattutto 5.
3 questo percorso potrebbe attirare altre anime
perché è un percorso gioioso senza tensione, senza sofferenza, senza perdite di
beni, di tempo e di dignità, è un percorso che non si mette contro a qualcosa
che si ha scelto prima di incarnarsi ma dà la possibilità di guardarlo: non riconosco
il Sistema, affermo le mie intenzioni in LEGGE NATURALE e responsabilizzo chi
vi opera, in pace e in onore.
A disposizione per chi lo accoglie
Grazie davide per quanto hai condiviso, mi risvegli un ricordo che alberga nel mio inconscio, ma hai sicuramente acceso un sentiero che è già marcato nel mio cuore.
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