L' ALTERNATIVA

 


L’ALTERNATIVA è una risposta ai movimenti di autodeterminazione. La mia ricerca di una via di uscita da questo paradigma, non ha trovato risposte coerenti, né con il mio sentire, né con i concetti che ho elaborato nei miei libri in merito. Pertanto la mia indole mi ha spinto ad andare oltre nel tentativo di trovare qualcos'altro. Ecco che arriviamo all'ALTERNATIVA prima per finire con LA DENUNCIA (Scaricabile in fondo). Un atto potentissimo che nel quale denuncio questa civiltà per disonori contro l'Uomo, l'ambiente e gli animali e nel contempo CHIEDO la possibilità di uscirne attraverso il riconoscimento di tale diritto il LEGGE NATURALE, che è uniformemente riconosciuta come la fonte suprema di ogni diritto positivo.

L’autodeterminazione è un diritto dei popoli sancito dalla costituzione eppure la sua diretta conseguenza, la secessione, è assolutamente proibita tanto che addirittura regioni come il Veneto non riescono ad ottenerla, figuriamoci un piccolo gruppo o peggio ancora un individuo. Beh, in tutti i modi non sarebbe un passaggio semplice, forse lo sarebbe relativamente per una Regione, soprattutto se le sue intenzioni fossero di accorparsi a uno Stato già esistente, ma un piccolo gruppo o un individuo avrebbero comunque delle difficoltà “tecniche” di vario tipo che sono facilmente immaginabili e non occorre qui elencarle. Le eventuali difficoltà non dovrebbero essere comunque un deterrente per accogliere un malcontento sociale anche solo di un individuo, almeno da un punto di vista ideologico e filosofico, perché il NO delle istituzioni non arriva dalle difficoltà ma da una chiara e palese impostazione dispotica. Per l’appunto non si è mai sentito parlare, almeno a me non risulta, di una ricerca di eventuali soluzioni alle eventuali difficoltà giuridiche e sociali verso una secessione consapevole, il No invece arriva a monte e questo implicitamente dichiara un evidente stato di “dittatura” mascherato da “democrazia”, una definizione che sempre più sta perdendo il suo originale significato semantico.

Il problema di questa analisi tuttavia è che non può e non deve fermarsi a questo livello, almeno non per individui che sono già alla ricerca di significati profondi e spirituali dell’esistenza.
L’integrazione di molti aspetti filosofici e spirituali deve per forza dare un’interpretazione diversa alla situazione e alla natura del Sistema, certo, non nella sua struttura evidente ma sicuramente nei suoi scopi e significati.

È oltremodo possibile andare oltre ciò che vediamo e percepiamo. L’azione OPPT1776, (2012/13) ha aperto un varco enorme nell’analisi oggettiva dei sistemi dominanti.
La “Sentenza” che ne deriva ha smascherato ufficialmente e legalmente, all’interno del diritto positivo universalmente riconosciuto, una frode contro il genere umano perpetrata da tutte le istituzioni occidentalizzate, a partire almeno dalla Bolla papale di Bonifacio XIII (1302)
Ecco che abbiamo la risposta alla domanda: Perché il Sistema non permette nessuna secessione?

Per le azioni di Autodeterminazione esistenti, come ad esempio NOIÉIOSONO, che si sono sviluppate sopra e dietro l’azione OPPT1776, la “Frode” è il punto di partenza.
Ma questo implica un livello basico che ignora la ricerca dei significati cosmici di un sistema che va avanti almeno da 700 anni. Con tutto il rispetto, ma per individui così allenati a cercare risposte oltre il “velo”, la “Frode” dovrebbe essere solo il punto di partenza, il primo step per comprendere, nel risveglio, la struttura in cui siamo immersi, la Matrix. Ma è oltremodo doveroso cercare di spingersi oltre nella ricerca anche dei suoi veri scopi e dei suoi più profondi significati spirituali. A quanto sembra dalla mia diretta esperienza, frequentando questi ambienti ormai da anni, che ritengo in tutti i modi l’Avanguardia del pensiero sociale, sono molto diffusi e largamente accolti molti principi spirituali; sono argomenti decisamente posti alla base di tutto ciò che producono i movimenti teorici di autodeterminazione, eppure paradossalmente, nelle azione pratiche, di fatto, l’unico punto di partenza condiviso è la Frode che pone gli individui autodeterminati in una condizione di difesa e anche di vittima del Sistema. Tutto ciò è in antitesi con i principi spirituali.

Dal mio punto di vista, come ho già cercato di spiegare, si può e si deve andare oltre tanto che la risposta possibile dell’Auto- determinazione potrebbe diventare completamente opposta o comunque profondamente diversa su basi spirituali applicate e molto più allargate. In tutti i modi credo che la ricerca sia appena iniziata. Credo che costituire Azioni di autodeterminazione sia decisamente prematuro nonché catastrofico, perché non conosciamo affatto i grandi Scopi e i profondi Significati Spirituali di questo livello evolutivo.(Nessuno può affermare di conoscerli.)
Di cui questo Sistema Dominante ne è solo uno strumento. In altre parole credo sia molto più saggio cercare prima di comprendere più a fondo possibile, poi dare la risposta più allineata possibile a tale tentativo di comprensione. Non c’è dubbio che siamo chiamati a dare una risposta al disagio sempre più dilagante, ma questo implica che sia una Risposta Responsabile a una enorme struttura che probabilmente è iniziata ai tempi dei Sumeri. (Il mio Saggio GENESI INVERSA)
Detto ciò, qui di seguito espongo la mia personalissima analisi che sfocia anche in una possibile forma di auto- determinazione che è allineata al mio attuale livello di comprensione:

Presupposto 1: Non conosco “IO SONO” (la mia vera eterna essenza incarnata)

Presupposto 2: Non conosco il contesto, il Potere e i suoi significati spirituali, ne ho solo una vaga idea attraverso la sua manifestazione (come la punta dell’iceberg)

Presupposto 3: Abbiamo scelto di incarnarci in questo corpo, in questo tempo e in questo paradigma. Siamo parte della responsabilità, siamo cocreatori di questa realtà di cui ignoriamo i suoi significati, li possiamo solo intuire.

Presupposto 4: quest’epoca è un tempo di transizione, c’è una sovrapposizione di due mondi i quali uno lascia il posto all’altro, dunque sono inevitabilmente presenti paradossi e compromessi. Questo suggerisce anche un parallelismo di azioni, di documenti, di interpretazioni e approccio al dialogo.

Presupposto 5: oltre la vera essenza di “IO SONO” (Anima) tutto il resto è una costrizione, il paradigma, la società, il lavoro. Tutta la struttura culturale. Anche il corpo fisico è una costrizione per “IO SONO” perché esso ha bisogni e necessità biologiche che non appartengono a “IO SONO”. (ha fame, ha freddo e “IO SONO” è costretto a soddisfare tali bisogni)

Abbiamo già trasceso l’identificazione con il corpo fisico affermando ormai che “IO SONO” non è il corpo fisico in cui alberga.

IMPORTANTISSIMO: “IO SONO” ha scelto queste costrizioni prima di incarnarsi con lo scopo di poterle trascendere. Tutto quello che “IO SONO” vive e sperimenta in questa dimensione, in questo campo, in questa esperienza è stato scelto da “IO SONO” per conoscere e sperimentare se stesso. Tutto il campo e tutta l’esperienza compreso il Sistema sono al servizio di “IO SONO” per conoscere se stesso. La prima cosa da fare dunque è accettarle come un gioco assolutamente affascinante e innocuo per “IO SONO”, Eterna Essenza incarnata, alla stregua di una scuola difficile ma stimolante.

Presupposto 6: Questo paradigma è portato avanti dal basso. 
Tutt’altro che un dettaglio, tutt’altro che un’opinione ma un fatto incontestabile e inconfutabile. I potenti, dei quali ignoriamo le origini, le intenzioni e i loro significati, (presupposto 2) danno ordini ma ad eseguirli è il popolo, siamo noi, in tutti i ruoli che occupiamo.

Il problema dunque, ammesso che lo sia (non credo perché tutto ciò rappresenta una scuola), è il popolo, non i potenti perché al nostro stadio di comprensione, visto questo importantissimo aspetto, dovremmo tenere in considerazione l’ipotesi che il vero regista potrebbe essere Dio in persona che dà ordini per vedere fino a che punto ci tormentiamo a vicenda. Io credo in questo attraverso la mia ricerca decennale che prende forma in due saggi: “IL MONDO IN CUI VIVIAMO” e “GENESI INVERSA”. L’implicazione di ciò è enorme perché primo, ribalterebbe l’interpretazione e la percezione del Sistema. Secondo, l’azione individuale del risvegliato potrebbe avere un’energia opposta, comunque diversa, a quella che si viene a manifestare in una forma di difesa o di lotta contro una frode ecc. 
L’applicazione diventa una risposta. La domanda è il sistema stesso che ce la pone e forse da millenni. Rispondere potrebbe non essere un’azione a difesa. (Credo che Anima debba trascendere la dicotomia Vittima/Carnefice) 
La risposta implica cercare di integrare, il più possibile, tutti i precedenti presupposti. Dobbiamo trovare un punto di incontro tra tutti i presupposti e il desiderio di uscire dal sistema. Un po’ come se avessimo accettato di partecipare a un gioco in cui ci hanno chiusi dentro una gabbia e vogliamo cercare di uscirci da soli. È una dinamica che crea evoluzione perché implica ricerca, studio, responsabilità, apertura e spinta verso il nuovo e verso il futuro in una realtà enormemente più allargata, basata sull’amore, la gratitudine, l’accettazione e la coerenza. La risposta potrebbe essere: “Chiedere e ci sarà dato”, non PRETENDERE perché andrebbe contro ai presupposti, per primo al 3 e poi a tutti gli altri. 
Chiedere è umiltà. Il “che cosa” chiedere implica risveglio, conoscenza, accettazione e responsabilità. (La Denuncia)

Tale Risposta, intesa come azione di risposta al Sistema Dominante, quindi diventa anche un’azione utile a divulgare la verità dell’azione OPPT1776 perché ogni volta che chiediamo al sistema la nostra uscita con i suoi motivi, ci confrontiamo con quella parte di popolo che ancora gli ubbidisce: i Facenti Funzione (Giudici, funzionari, forze dell’ordine ecc.). In quel momento possiamo interagire e dare loro le informazioni circa la verità facendo così anche divulgazione. Questo in parte viene già fatto dalle attuali forme di Auto- determinazione attraverso i loro strumenti.

Qui di seguito espongo la mia personalissima forma di Auto- determinazione che è coerente con il percorso da me già fatto finora, gli studi e i libri che ho scritto in merito. Tengo a precisare che la Frode diventa per me irrilevante perché non mi riconoscevo nel sistema già molto prima di conoscere OPPT. Pertanto non mi riconoscerei nel sistema anche se non fosse in Frode quindi anche se fosse legittimo, perché in tutti i modi è un paradigma contro natura nei suoi obiettivi economici che presuppongono uno sfruttamento indiscriminato delle risorse, il denaro, il lavoro ecc.

“IO SONO” deve chiedersi chi è “IO SONO”. È la prima domanda dalla quale parte tutto. La mia risposta di “io sono” è che “io sono” non conosce “IO SONO”. “io sono” ha provato quindi a capire cosa ha vissuto finora che possa dare l’idea più vicina di chi sia “IO SONO”. Il Bosco. “IO SONO” è il bosco, è l’unica dimensione in cui “io sono” si è sentito vero, vivo, felice. “io sono” è andato in profondità cercando di conoscere “IO SONO”. Dal punto di vista incarnato, quindi molto limitato, comunque emerge questo: “IO SONO” è il bosco e desidera tornare al bosco o alla sua energia, nudo, senza nessuna costrizione materiale corporale, culturale ed energetica. Questo è l’unico scopo e intento di “IO SONO”

Tutto il resto è una costrizione, che è stata scelta da “io sono” ma che “io sono” deve trascendere per arrivare a “IO SONO”. Se fosse possibile semplicemente spogliarsi di tutto e andare nel bosco, dove non si muore dopo qualche giorno ma si VIVE solo per qualche giorno, (perché le condizioni non sono favorevoli alla sopravvivenza del corpo, ma Anima comunque Vivrebbe nel suo habitat naturale per il tempo concesso dal corpo), “io sono”, per trovare “IO SONO” lo farebbe, ma non come animale, ma come un Essere che ha riconosciuto il suo Essere e ha trasceso ogni forma fisica.

È possibile ma “io sono” non ne ha il coraggio e lo ammette e per questo chiede perdono a “IO SONO” e questo è il primo Atto di “io sono” per riconciliarsi con “IO SONO”. Tuttavia forse non è mancanza di coraggio ma l’accettazione di ciò che “io sono” ha scelto, prima di incarnarsi, cioè di fare esperienza: costrizioni da trascendere dall’interno dell’esperienza incarnata. Accettando dunque tutto ciò come una scuola o un’esperienza funzionale.

ACCETTAZIONE. “io sono” accetta le costrizioni ma tende a trascenderle per riconoscere e ricongiungersi con “IO SONO”. Tutto ciò che sta nel mezzo tra la finzione giuridica (ogni aspetto legale e fiscale della nostra persona: COGNOME NOME) e “IO SONO” BOSCO, “io sono” non lo accetta più perché rappresenta la non integrità, cioè tutti i livelli di 99% che non sono il 100% assoluto (concetto buddhista). Tutto ciò che sta nel mezzo, seppur a livelli diversi, (L’Autodeterminazione con i suoi strumenti, i suoi atti e i suoi documenti) vivendo sempre in questo paradigma, è una continuazione della finzione nella costrizione perché qualsiasi esperienza, anche la più alternativa al sistema, è sempre una costrizione dentro al Sistema, e tutto ciò è opposto a “IO SONO” BOSCO assoluto. Ripeto, seppur a livelli diversi dalla finzione giuridica radicalmente immersa nel sistema, (il bravo e onesto cittadino) che ignora o che vuole ignorare “IO SONO” perché ogni livello di risveglio non sarà mai integrità assoluta, il 100% perché questo è rappresentato solo da “IO SONO” BOSCO.

La seconda domanda che “io sono” deve porsi è cos’è il contesto, il Potere e i suoi significati spirituali. Non si può partire dalla semplice analisi che il sistema è in frode, condizione assolutamente vera e provata ma assolutamente non completa, quindi non può essere considerato il punto di partenza. Il punto di partenza è la domanda di cosa effettivamente SIA il contesto perché dal punto di vista di “io sono” è un’informazione ancora sconosciuta. Il Piano Divino e i suoi significati sono dietro un velo voluto dal Piano Divino stesso accettato da “IO SONO” prima di iniziare il gioco e “io sono” è chiamato, sotto sua volontà e responsabilità, a giocarci e a trascendere. Prima di agire contro, sopra o al fianco del sistema, bisognerebbe almeno assumersi la responsabilità di aver fatto ricerche per averne un’idea il più possibile verosimile. Gli elementi per tale risultato esistono già, celati ma non nascosti, e sono frammentati nel patrimonio culturale millenario dell’umanità. (Vedi i miei libri)

Non si può giocare senza almeno essersi chiesti cosa sia il contesto e i suoi significati perché è parte fondamentale del gioco. Solo l’atto di domandarselo, in una ricerca seria e approfondita, può portare a risposte che possono rappresentare solo ipotesi, non conoscenza, ma che tali ipotesi possono risuonare verità che individualmente si possono accogliere responsabilmente. Al di là di un possibile risultato vero, verosimile o errato, ci si può comunque assumere la responsabilità di aver provato ad avere un’idea molto più ampia che venga posta comunque prima della semplice analisi che afferma che il sistema è in frode perché i presupposti e i significati sono oltremodo più vasti. Tutto ciò potrebbe rappresentare un approccio completamente diverso, una condotta e un comportamento diverso in altri tipi di Autodeterminazioni.

Potrebbe maturare azioni che siano più coerenti al raggiungimento della verità, se raggiunta, o più coerenti alla consapevolezza di NON conoscere la verità. 
Ognuno, poi, si assume la responsabilità delle proprie azioni sulla base di quello che conosce o che crede di conoscere e ognuno si assume la responsabilità di ciò che crede di conoscere, di aver capito o di aver intuito. La risposta di “io sono” al contesto, in questo caso, assomiglia il più possibile, entro limiti oggettivi, alla risposta che potrebbe dare “IO SONO”. Esempio: se come conseguenza della disobbedienza, mi pignorano o confiscano l’auto e ne compro un’altra, permetto ancora la finzione nella costrizione e sposto l’appuntamento con “IO SONO”. Se continuo a vivere in questo paradigma, comprando carburante, lavorando, usando il loro denaro e molti altri aspetti che, anche gli autodeterminati più estremi comunque continuano a fare, non sono uscito dal sistema. Me la sto solo raccontando, soprattutto quando ho capito che l’intento assoluto di “io sono” è arrivare a “IO SONO BOSCO”, integrità assoluta.

Se invece ho capito il gioco e mi lascio piano piano portare via tutto dal sistema, fino ad arrivare al bosco, ovvero allo stato naturale di “IO SONO”, può essere una strada verso l’integrità ma è una strada in cui 1) delego, perché non ho scelto spontaneamente “IO SONO BOSCO”, ma lascio invece che sia il sistema a spingermi fuori, 2) vivo tensione, sofferenza, disagio e usurpazione di ogni dignità, come emerge dalle testimonianze rese pubbliche su Youtube di coloro che, essendo autodeterminati, prima o poi sono costretti a interfacciarsi con le autorità. 
Tanto vale, se abbiamo capito lo scopo del gioco, è spogliarsi spontaneamente e autonomamente, nella consapevolezza di tutto ciò, e andare nel bosco, ignorando tutte le costrizioni, per prime quelle imposte dal corpo fisico, che deve mangiare, coprirsi e a seguire tutte le altre: materiali e culturali.

Ecco l’ALTERNATIVA. Se sono inserito in questa finzione giuridica nella costrizione ci deve per forza essere un significato che ho accettato prima di iniziare il gioco. (Maestri anziché Carnefici) L’obiettivo è tornare a “IO SONO” BOSCO ma con l’Atto di scusa da “io sono” verso “IO SONO” si dichiara di non essere pronti e questo è legittimo. 
Anche perché la cultura e i costumi dominanti si sono lentamente spostati, nei secoli, in direzione opposta a tale dimensione quindi è sempre più difficile: non siamo più, purtroppo, ai tempi di Thoreau. Si torna ai presupposti iniziali: sono due mondi in sovrapposizione e accolgo questo prendendone atto e mi allineo a questa frequenza. 
“io sono” ha scelto di vivere tutto questo. Vivo all’interno della finzione giuridica nella costrizione, che è lo stato iniziale che devo innanzitutto accettare come scelta da me fatta. Visto che tutto ciò che sta nel mezzo tra finzione nella costrizione e “IO SONO” BOSCO non mi interessa, visto che diventare “IO SONO” BOSCO è troppo difficile o forse troppo prematuro, perché ora devo vivere questa realtà, non ho scelta: partecipo al sistema. MA in ogni atto inserito nel sistema e per il sistema, affermo e ratifico che “io sono”/IO SONO BOSCO agisce sotto costrizione e per ogni atto Chiede (non ordina) di essere esonerato con una Richiesta di Cortesia. L’ALTERNATIVA.

Le PEC sono uno strumento molto usato nei movimenti di auto- determinazione. Attraverso una presa di consapevolezza, che trova forma in vari documenti inviati al sistema via PEC, essi affermano di aver acquisito un’assoluta sovranità individuale in modo legale, si sono così auto proclamati uomini e donne liberi. (Attraverso la sentenza OPPT che smaschera la Frode). 
Dunque, proclamandosi giuridicamente e legalmente al di sopra di un sistema in frode, pretendono dal sistema il riconoscimento della loro giurisdizione, e come conseguenza, ordinano l’annullamento di ogni atto intestato a COGNOME e NOME (persona giuridica imposta alla nascita - Uomo di paglia[1]) dal quale hanno legalmente reciso ogni tipo di identificazione. Questo percorso legale (ma non riconosciuto) arriva alla conclusione che porta a identificarsi invece in “nome e cognome” tutto minuscolo. 
Così l’individuo si riconcilia definitivamente con la vera eterna essenza incarnata e, identificandosi in questo, non si riconosce più in COGNOME e NOME che è una finzione giuridica imposta da un sistema in frode. 
Per correttezza, devo ribadire che condivido assolutamente tutta la base filosofica e ideologica degli aspetti etici di questi movimenti, tuttavia, come ho già detto, sento di dissociarmi sia dall’approccio che dalle azioni.

Ecco però che posso usare anch’io le PEC, posso dunque inviarne una alle istituzioni, nel momento in cui presumono la mia condotta come incivile, con la quale chiedo l’annullamento dell’atto in oggetto. Nel contempo divulgo informazioni circa una nuova presa di consapevolezza. Non ordino nulla perché andrebbe contro a tutti i presupposti. 
Tale strumento implica alcuni aspetti molto importanti: innanzitutto, dalle esperienze condivise dagli autodeterminati, non sembra che attualmente riescano a ottenere grandi risultati, addirittura alcuni di loro ricevono denunce penali per le loro battaglie. Le esperienze condivise sono pesantissime ed estremamente umilianti. Non tutti (io assolutamente no!) sono disposti a vivere in un costante rischio di fare esperienze simili nei confronti delle forze dell’ordine o delle istituzioni in genere, per non parlare dello scontro che presto o tardi arriva con i familiari. Il loro obiettivo, da quanto mi risulta, è fare consuetudine e da questo punto di vista è encomiabile.

Tuttavia, visti i presupposti sopra elencati, credo che gli attuali movimenti di autodeterminazione non siano la strada giusta, almeno nelle loro azioni pratiche. Questo sicuramente è il mio pensiero, e so per certo che lo è anche per moltissimi come me che non sono affatto pronti a perdere tutto e/o a vivere in una paura costante. Quindi nell’ALTERNATIVA, vivo sereno e in pace in questo paradigma, e non è poco. 
Mi dò il tempo di continuare la mia ricerca su chi sia “IO SONO” e cosa sia effettivamente il Sistema. Attraverso questo atto di Richiesta di Cortesia, scarico la responsabilità sul sistema e su i suoi operatori. Faccio divulgazione perché, ogni volta che invio una PEC, promuovo l’informazione di una nuova presa di coscienza sempre più dilagante.

Dunque non accolgo altre forme di costrizione perché, come già detto, qualsiasi tentativo di Autodeterminazione, se poi comunque si rimane nel sistema, anche se a livelli sempre minori, sono comunque forme di costrizione in confronto al 100% assoluto IO SONO BOSCO, che il mio vero obiettivo. 
In altre parole, in questo mondo non ci voglio vivere nemmeno da autodeterminato, perché sarebbe comunque un risultato incompleto dal punto di vista di IO SONO BOSCO. 
Tanto vale che vivo al meglio assumendo comunque tutte le mie responsabilità come quella di scaricare la responsabilità a chi gli appartiene. Se al momento non posso fare altro credo sia il massimo che posso fare. 

Vantaggi:
1: Partecipo sotto costrizione ma ovunque ne ho possibilità dichiaro e ratifico i miei intenti di non volere mantenere un sistema che non riconosco e nel quale non mi riconosco. 
Affermo a gran voce la mia assoluta intenzione di vivere in LEGGE NATURALE, l’unica che riconosco come assoluta, divina e alla quale mi allineo in assoluta responsabilità illimitata nel rispetto e nell’amore di tutto ciò che esiste. 
La mia intenzione è che la mia energia sottratta, condizione questa che paradossalmente ha scelto “IO SONO”, scelta che devo onorare, mi venga restituita e mi attivo responsabilmente per questo obiettivo inviando PEC informative. 

2: attraverso PEC (nelle quali viene spiegato tutto il percorso legale, giuridico e spirituale ecc.), faccio consuetudine, divulgazione e libero me stesso dalla responsabilità nella consapevolezza che sono due mondi che si stanno sovrapponendo e le azioni devono essere in parallelo. Visti i presupposti 1, 2, 3, 4 e soprattutto 5. 

3: questo percorso potrebbe attirare altre anime perché è un percorso gioioso senza tensione, senza sofferenza, senza perdite di beni, di tempo e di dignità, è un percorso che non si mette contro a qualcosa che si ha scelto prima di incarnarsi ma dà la possibilità di guardarlo: non riconosco il Sistema, affermo le mie intenzioni in LEGGE NATURALE e responsabilizzo chi vi opera, in pace e in onore. Non mi metto contro a qualcosa che ho scelto prima di iniziare il gioco, comunque manifesto a gran voce la mia intenzione e volontà di uscirci, responsabilizzando tutti coloro che vi operano dal basso contro l’Essere Umano.

E da qui si arriva a LA DENUNCIA che puoi scaricare 



[1] Uomo di paglia (in ambito giuridico): finzione legale con cui si distingue la persona fisica dall’identità giuridica ad essa attribuita dallo Stato per fini amministrativi e normativi.

A disposizione per chi lo accoglie


 

2 commenti:

  1. Grazie davide per quanto hai condiviso, mi risvegli un ricordo che alberga nel mio inconscio, ma hai sicuramente acceso un sentiero che è già marcato nel mio cuore.

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